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La Giulietta SV ricarrozzata da Zagato sul telaio # AR1493 06184 con motore # AR AR131530825 per il pilota Baldassarre Taormina di Trapani si può considerare l’archetipo delle SVZ. La foto proviene dal catalogo dell’asta RM Sotheby’s del 12 maggio 2012 a Monaco, dove è stata venduta per 414.400 Euro.
Nella vista di trequarti posteriore si nota che non c’è più alcun accenno alle “codine” che caratterizzano le creste dei parafanghi posteriori delle Sprint Veloce di serie. Restano invece i fanaletti e la luce della targa originali che non si integrano alla perfezione nelle nuove rotondità

Alfa Romeo Giulietta SZ Story - Salvo imprevisti

La vicenda dell’Alfa Romeo Giulietta SZ inizia da una Sprint Veloce ricarrozzata dopo un incidente e si dipana fra le corse, la gelosia di Bertone e la sorpresa di Michelotti 
Nel 1959 nasce la SZ, settima Giulietta nella formidabile famiglia Alfa Romeo. Ce n’era davvero bisogno? Già nel 1955 la Sprint, la Berlina e la Spider appagavano ogni esigenza con prestazioni inarrivabili per ogni altra auto di 1300/1700 cc. Potevano bastare, ma il primo maggio 1955 c’è l’imprevisto della Porsche 1300 Super di Richard von Frankenberg che vince la Classe 1300 GT nella Mille Miglia davanti alla Giulietta Sprint di Albino Buticchi, attardato dalla rottura di un cerchio. L’Alfa Romeo non cerca scuse, vuole vincere e basta. Prepara dunque la Sprint Veloce alleggerita con finiture più spartane e potenziata a 90 CV con due carburatori doppio corpo. Monta poi lo stesso motore sulla Spider e ottiene la Spider Veloce. Le Giulietta ora sono cinque e davvero potrebbero bastare, ma accade un altro imprevisto. Nella Mille Miglia 1956 Carlo e Salvatore Leto di Priolo ribaltano nel greto di un fiume la loro Sprint Veloce e la fanno ricarrozzare in alluminio da Zagato. Alla fine è più leggera di un centinaio di chili e prevale sulle altre Sprint Veloce. I piloti che non vogliono subire, fanno vestire di leggerezza anche le loro SV e le vittorie delle Zagato si moltiplicano. “Nuccio” Bertone, carrozziere ufficiale delle Sprint, è geloso e chiede all’Alfa Romeo un pianale con il passo corto della Spider da carrozzare in alluminio per battere le Zagato. La Casa ci mette di suo il motore potenziato a 100 CV. Nasce così la Sprint Speciale, la sesta Giulietta, disegnata dall’estroso Franco Scaglione con una linea lunga e affusolata che permette 200 km/h, velocità all’epoca incredibile per una “1300”. La contropartita è che la coda lunga, aerodinamicamente vantaggiosa, aumenta l’inerzia e rende il retrotreno più “pigro” nei cambi di direzione. Perciò nelle corse, le “Zagatine” continuano a vincere e a trovare nuovi clienti. Crescendo di numero, diventano sempre più simili fra loro quasi a connotare un nuovo modello e tutti le chiamano SVZ....

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La SZ II ”Coda Tronca” telaio # AR10126 00207 vista di lato mostra le linee allungate e distese che caratterizzano la versione resa più luminosa e visivamente più leggera dalle superfici trasparenti più estese. La leggerezza è anche effettiva, nonostante la lunghezza, il modello pesa circa 15 chili meno della “Coda tonda”.

 

  Articolo completo su epocAuto di MARZO 2023 a firma di Elvio Deganello

 

 

 

 

epocauto 5 2023

 

 

 


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