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Le tre trionfatrici di Lione schierate davanti alla fabbrica Mercedes di Stoccarda.

GP DI LIONE 1914 - L'ultimo Gran Premio della Belle Epoque

Sul circuito stradale di Lione le maggiori nazioni automobilistiche europee si sfidarono per l’ultima volta prima che scoppiasse la Grande Guerra.

Il 4 luglio 1914, festa nazionale francese, venti di guerra stavano percorrendo l’Europa. Solo una settimana prima l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, era stato assassinato con la moglie a Sarajevo e le cancellerie erano in fibrillazione per evitare che quella scintilla potesse innescare un incendio a livello europeo. Sappiamo che purtroppo non sarà così. Ma intanto quella che era stata definita la “belle époque” in qualche modo continuava a mettere in scena le sue ultime rappresentazioni.
Una tra le più importanti si svolse a Lione, sede da maggio di una grande Fiera Internazionale che avrebbe dovuto durare fino a novembre, nell’ambito della quale era stato previsto per il 4 luglio lo svolgimento del Gran Premio dell’Automobile Club di Francia. Dopo la prima edizione ospitata nel 1906 a Le Mans, la manifestazione era stata disputata per tre volte a Dieppe e una ad Amiens e nel 1907 si era avuta la vittoria di Felice Nazzaro su una Fiat 8 cilindri da 135 cv. In quel 1914 la grande svolta tecnica consisteva nella riduzione delle cilindrate, misura con la quale si cercava di limitare le medie delle vetture che stavano diventando sempre più elevate. Per la prima volta, dopo anni di formula libera che aveva portato a cilindrate mostruose, ne era stata imposta una massima di 4,5 litri unita al peso massimo consentito tra gli 800 e i 1.100 kg. Era stato inoltre introdotto anche un limite di cinque auto per costruttore e non erano consentite iscrizioni di privati. Lione aveva investito molto per ottenere la gara che si sarebbe svolta su un circuito stradale di 37,6 km a sud della città da percorrere venti volte per un totale di 752,6 chilometri. Il percorso triangolare partiva da Les Ronzières...

 

  Articolo completo su epocAuto di MAGGIO 2023 a firma di Renzo De Zottis

 

 

 

epocauto 5 2023

 

 

 


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