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SHELBY COBRA - Le più copiate

Continuation, sanction, repliche e brutte copie delle leggendarie roadster di Carrol Shelby superano in quantità le originali. Ecco la storia delle vere. Le 427 non sono giocattoli, ma oggetti da maneggiare con cura per un’esperienza di guida terrificante.

Se la desiderabilità di un’auto storica si misura dalle repliche, la Shelby Cobra è al vertice: decine di operatori offrono copie di plastica o d’alluminio, da 40.000 a 100.000 Euro, frazioni del milione di Euro che vale un’originale. Il proliferare delle repliche è favorito dalla semplicità costruttiva del modello che monta un motore di serie su un telaio con due grossi tubi e un’essenziale carrozzeria simile alle Ferrari Touring del 1949. Il fenomeno delle repliche si autoalimenta: più ce ne sono, più diventano normali e in questo senso accettate. Poi c’è la pubblicità che viene dai film, come il recente “Le Mans ’66”, che rievoca la sfida fra Ford ed Enzo Ferrari e dà un ruolo di rilievo a Carrol Shelby, il pilota texano divenuto costruttore per realizzare il sogno di una sportiva con il fascino delle roadster inglesi e la semplicità dei grossi V8 americani. Shelby pensa alla Healey e alla Jensen, ma poi è la Bristol che gli offre un’inattesa opportunità cessando di costruire il “6 cilindri” derivato BMW 328 che equipaggia la AC Ace. Perciò Charles Hurlock, direttore della AC, chiede alla Ford il “sei cilindri” della Zephir. Al di là dell’Atlantico Shelby viene a conoscenza della circostanza e scrive a Hurlock suggerendogli di montare un V8 americano. Non sa chi lo fornirà, ma Hurlock apprezza l’dea. A questo punto altre inattese circostanze aiutano Shelby. La prima è che è quasi pronto il motore Ford V8 “small block”, leggero e compatto grazie a nuove tecnologie di fusione, l’altra è che in segreto la Ford medita il ritorno alle corse. Shelby trova dunque le porte aperte e il motore giusto quando chiede alla grande Casa americana un V8...

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La Shelby Cobra 427 telaio # CSX3045 trasformata in “Semi-Competition” con il parabrezza grande, il motore depotenziato, le elettro-ventole, gli pneumatici stradali e gli scarichi silenziati. Con questi accorgimenti trovano i loro clienti una trentina di esemplari rimasti invendute nella primitiva configurazione “Competition”. 

Articolo completo su epocAuto di GIUGNO 2023 a firma di Elvio Deganello

 

 

 

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