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Opel Olympia Rekord su epocauto di giugno
Olympia Rekord Cabriolet-Limousine model year 1953 restaurata.
OPEL OLYMPIA REKORD - Campionessa d'Europa
Nella primavera del 1953, fa la sua prima apparizione pubblica al Salone di Francoforte la Opel Olympia Rekord, prima vera novità del secondo dopoguerra della Casa Tedesca, esalterà il successo di un modello nato a metà degli anni '30.
Olympia è il nome dell’antica città greca dove sono nate le Olimpiadi, ma anche quello del fortunato modello lanciato nella primavera del 1935, in omaggio alle imminenti Olimpiadi di Berlino del 1936, dalla tedesca Adam Opel AG, appartenente dal 1924 al Gruppo General Motors. La Olympia è fra le prime auto di grande serie con la scocca portante; la meccanica invece è piuttosto tradizionale: motore anteriore, un 4 cilindri in linea di 1288 cm³ a valvole laterali, e trazione posteriore. Un moderato restyling e l’adozione di un nuovo motore superquadro di 1488 cm³ a valvole in testa, alla fine del 1937, le consentono di arrivare senza altre modifiche al 1940. Nel 1947 il ritorno in produzione con un nuovo avantreno a quadrilateri anziché Dubonnet. Nel 1950 arriva una carrozzeria con linee più squadrate, modificata nella coda nel 1951, quando la potenza del motore sale da 37 a 39 CV. Intanto la Casa studia il nuovo modello da lanciare nel 1953, che vorrebbe chiamare Rekord per enfatizzarne le caratteristiche “da primato”, ma non può perché il nome è già depositato in Germania; perciò ripiega sulla denominazione Olympia Rekord, mantenuta ufficialmente fino al 1960. Tutta nuova rispetto alla precedente è la carrozzeria coi parafanghi integrati secondo lo stile “ponton” che si va affermando nel nuovo decennio. I parafanghi posteriori bombati, in analogia coi modelli della Casa madre americana, danno movimento alle fiancate; la calandra coi convogliatori “a cascata” anch’essa di vaga ispirazione General Motors, rende più aggressivo il frontale. L’altezza è inferiore, secondo una tendenza che proseguirà nei successivi decenni; in compenso aumentano la larghezza e soprattutto la lunghezza. Ciò si traduce anche in un incremento del 40% del volume del bagagliaio; grazie all’allungamento del passo, alla riduzione dell’ingombro del tunnel della trasmissione e all’adozione di ruote da 13” anziché da 16”, alloggiate in passaruota più compatti, l’abitacolo è più spazioso...
Caravan 1956
Articolo completo su epocAuto di GIUGNO 2023 a firma di Maurizio Schifano
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